Nel video la voce dell'autore che racconta nel dialetto romagnolo di Poggio Berni.
il Landini
Quando il
primo sole spazzava via l’ombra della notte dai campi ancora gialli del grano
mietuto da poco, verso le quattro del mattino, per il fresco, il contadino
attaccava l’aratro a Ro e Bunì e si metteva
ad arare la collina del Poggio.
Si sentiva, ogni tanto, la sua
voce, «va là Rò» ma era lontana, non dava fastidio, era come una cantilena che
ti conciliava il sonno e, un giorno dopo l’altro, il giallo lasciava il posto
al bruno della terra appena rivoltata.
Poi Ro e Bunì
sono andati in pensione e al loro posto ci si è messo un trattore. Cominciava
al crepuscolo e andava avanti tutta la notte “pum....pum.... pum pum pum pum
pum...”
«Che ti venga
un accidente» sacramentava il mio babbo, rigirandosi nel letto, tentando di
dormire alla svelta, perchè alle tre e mezzo doveva alzarsi per andare a
lavorare alla fabbrica.
Ma non si
dormiva, appena chiudevi gli occhi “pum....pum.... pum pum pum pum pum...”
quelle schioppettate ti si infilavano nel cervello.
Quest’anno va
meglio perchè, al posto del Landini, c’è un Caterpiller che fa solo il rumore
di un camion, un “brrrrr” tutto uguale, mai uno scatto, sempre lo stesso tono,
oddio, qualche sgasata sì, ma solo ogni tanto, comunque educata, senza nervoso,
sembra quasi gli dispiaccia.
Vuoi mettere con "pum... pum... pum pum pum pum?" ...neanche a parlarne!
Vuoi mettere con "pum... pum... pum pum pum pum?" ...neanche a parlarne!
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